Dati sulle ICA

In Italia, in Europa e nel mondo.

ITALIA
In Italia, ogni anno, circa il 5-8% dei pazienti che si recano in ospedale o nei centri diagnostici contraggono delle ICA (Infezioni Correlate all’Assistenza), determinate da microrganismi AR (Antimicrobial Resistance) o MDR (Multi-Drug Resistance). Si tratta di 450-700 mila casi: 1 paziente su 15 contrae un’infezione durante un ricovero ospedaliero, 1 su 100, invece, la contrae nell’assistenza domiciliare. Sempre nel nostro Paese, i decessi causati da ICA si stimano in circa 10 mila all’anno. (I dati sono tratti da: “La carta della qualità e della sicurezza delle cure per pazienti e operatori sanitari" – Cittadinanzattiva, Ottobre 2020)

EUROPA
Per le Infezioni Correlate all’Assistenza, in Europa si contano circa 37 mila decessi all’anno, mentre sono 110 mila i decessi per cui le ICA sono una concausa di morte. Dal punto di vista dell’impatto economico, si prevede che le ICA costeranno all’Europa circa 11 miliardi di Euro, da oggi al 2050, per nuovi e ulteriori ricoveri ospedalieri e in strutture sociosanitarie, oltre che per le ricadute in termini di costi diretti e indiretti (costi sociali). Secondo il report annuale 2017 dell’ECDC (European Centre for Disease Prevention and Control), ogni anno in Europa oltre 3 milioni di pazienti contraggono ICA. Sempre a livello europeo, si stima un impatto delle infezioni tale da provocare ogni anno circa 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza. (I dati sono tratti da: OECD: Antimicrobial Resistance: Tackling the Burden in the European Union)

MONDO
Dal punto di vista dell’impatto mondiale delle ICA (in Inglese HCAI, Health Care-Associated Infection) sui Servizi sanitari, l’OMS aveva redatto un primo Rapporto Globale nel 2011. Si stima che in mancanza di una lotta mirata ed efficace che ostacoli le ICA e l’ulteriore sviluppo e diffusione dell’antimicrobico-resistenza, potremmo avere 10 milioni di decessiin più, rispetto a oggi, a livello globale nel 2050 (nelle stime vengono incluse infezioni da HIV e da malaria), con un numero di decessi superiore a quello causato attualmente dal cancro. E con un impatto negativo, secondo le recenti stime del Fondo Monetario Internazionale, di circa il 3,5% sul PIL mondiale. (OMS-WHO, HCAI Worldwide)