Sintomi
Si possono avere i seguenti segni e sintomi, a seconda di quale parte del colon risulta interessata dall’infiammazione e dallo stato di attività della malattia.
Diarrea cronica: persistente per più di 4 settimane, spesso notturna, associata a dolore addominale talvolta con feci frammiste a sangue e muco.
Febbre e stanchezza: febbre persistente senza alcuna causa apparente (T< 38°C). Tale situazione di febbricola può generare un senso di stanchezza e affaticamento con la sensazione di non avere energie (astenia).
Dolori addominali e crampi: si possono manifestare in maniera molto variabile, da un leggero fastidio a un dolore di forte intensità di tipo continuo e/o crampiforme simile al dolore causato dall'appendicite, localizzato maggiormente al quadrante addominale inferiore destro, incluse nausea e vomito.
Sangue nelle feci: in base alla localizzazione della malattia si potrebbe notare sangue rosso vivo frammisto alle feci, presenza di coaguli o presenza di sangue occulto (non visibile).
Ulcere della bocca: si possono avere ulcere in bocca simili alle afte.
Riduzione dell'appetito e perdita di peso: la riduzione dell'appetito e la perdita di peso possono essere causati da dolori addominali, crampi e dall'infiammazione della parete intestinale che riduce la capacità di digerire e assorbire il cibo.
Malattia perianale: colpisce l'ultimo tratto intestinale (retto-ano), si può manifestare con dolore o perdite di fluidi vicino o attorno all'ano a causa dell’infiammazione o della formazione di fistole e ascessi.
Altri segni e sintomi possono riguardare le manifestazioni della malattia al di fuori del tratto gastrointestinale, con l'infiammazione di altri organi e tessuti: occhi, articolazioni, fegato, pelle. Inoltre nei bambini si può avere un rallentamento o mancanza di crescita.
Si consiglia quindi di consultare il medico se si verifica un cambiamento persistente nel tempo delle abitudini intestinali o se si hanno segni e sintomi quali: dolore addominale, sangue nelle feci, diarrea duratura che non risponde a farmaci anti diarroici, diarrea notturna, o una febbre non elevata che dura più di un giorno o due.
Cause
Tuttora le cause sono ignote. Si suppone che uno stimolo antigenico esterno o interno all’organismo, quali microrganismi e/o alimenti, in un soggetto geneticamente predisposto, scateni un iniziale processo infiammatorio che stimola in maniera sproporzionata il sistema immunitario che si perpetua nel tempo auto alimentandosi.
A livello intestinale questo crea un continuo stato infiammatorio che porta a una distruzione in maniera progressiva delle strutture circostanti.
Si suppone che uno stimolo antigenico esterno o interno scateni un iniziale processo infiammatorio che si perpetua nel tempo auto alimentandosi.
Fattori di rischio
I fattori di rischio per la Malattia di Crohn possono includere:
Età: la Malattia di Crohn può manifestarsi a qualsiasi età, ma è molto più frequente la prima manifestazione della malattia quando si è giovani. La maggior parte delle persone che sviluppano la Malattia di Crohn hanno la diagnosi prima dei 30 anni.
Etnia: anche se la Malattia di Crohn può colpire qualsiasi gruppo etnico, bianchi e persone dell'Europa orientale (Ashkenazi) di discendenza ebraica hanno un più alto rischio.
Storia famigliare: si è a rischio più elevato se si ha un parente stretto, come un genitore, fratello o figlio, con la malattia. Circa 1 una persona su 5 con Malattia di Crohn ha un membro della famiglia con la malattia.
Il fumo di sigaretta: il fumo di sigaretta è il fattore di rischio controllabile più importante per la Malattia di Crohn. Il fumo porta anche a una malattia più aggressiva e aumenta il rischio di andare incontro a chirurgia. Se si fuma, è importante smettere di fumare.
Farmaci anti-infiammatori non steroidei: questi comprendono Ibuprofene, Naprossene sodico, Diclofenac sodico e altri. Non causano la Malattia di Crohn ma possono peggiorarla.
Dove si vive: se vivete in una zona urbana o in un paese industrializzato, è molto più probabile il rischio di sviluppare la Malattia di Crohn. Questo suggerisce che i fattori ambientali, tra cui una dieta ricca di grassi e cibi raffinati, abbiano un ruolo nella Malattia di Crohn. Le persone che vivono nei climi nordici sembrano anche essere a maggior rischio.