Il Sole24Ore Video | Intervista sulla Campagna contro le Infezioni Correlate all'Assistenza

Recarsi in ospedale per un ricovero o in un centro diagnostico per un esame e contrarre un'infezione.
E' quello che accade a un numero rilevante di pazienti, fra i 450mila e i 700mila ogni anno in Italia. Si chiamano ICA, Infezioni Correlate All'assistenza: 1 paziente su 15 le contrae durante un ricovero ospedaliero. Fra i più esposti, i pazienti immunodepressi, ecco perchè AMICI Onlus, Associazione Nazionale che riunisce le persone affette da Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali ha deciso di promuovere una Campagna informativa sulle infezioni correlate all'assistenza.

Spiega ad Askanews Marco Daperno, Gastroenterologo presso il Mauriziano di Torino e Segretario Generale di IG-IBD Gruppo Italiano per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali: "Le infezioni collegate all'assistenza possono essere estremamente variabili: ci sono quelle più gravi ed importanti che possono anche comportare necessità di ospedalizzazione, magari dopo interventi chirurgici o procedure endoscopiche [...] Il soggetto che ha una malattia infiammatoria cronica dell'intestino ha un rischio di infezioni collegate all'assistenza proporzionale al suo grado di fragilità. Il paziente ospedalizzato, malnutrito e fragile che va incontro a interventi chirurgici ha un rischio molto aumentato."

Come sottolinea Salvo Leone, Direttore Generale AMICI Onlus: "Le Infezioni collegate all'assistenza sono un rischio per tutta la popolazione ma in particolar modo per chi è immunodepresso come i soggetti affetti da malattie infiammatorie croniche dell'intestino, che sono la Malattia di Crohn e la colite ulcerosa [...].
Il tema era stato già affrontato lo scorso anno svolgendo un indagine su circa 2.542 pazienti con malattie infiammatorie croniche intestinali ed è diventato ancora più rilevante quest'anno alla luce della pandemia da covid-19. I dati di partenza che avevamo lo scorso anno ci dicevano che su un campione di 2542 pazienti in cui il 90% dichiarava di non essere a conoscenza di procedure o non sapeva riconoscere procedure per prevenire le contaminazioni. Il punto di partenza è questo sul quale vorremmo sviluppare tutta una serie di attività".

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