Il prof. Massimo Campieri nominato socio onorario di IG-IBD al X Congresso della società scientifica | Riccione 29/11/2019

In occasione del X Congresso della società scientifica IG-IBD, il Direttivo nomina il Prof. Massimo Campieri come socio onorario, non solo perchè si occupa da oltre 50 anni di Gastroenterologia e ricerca nelle IBD, ma soprattutto un riconoscimento per la sua straordinaria capacità di creare una rete di professionisti di eccellenza a livello nazionale e internazionale.

Il prof. Campieri apre così il suo discorso dopo la nomination:

"La mia preparazione come medico non è quella di un clinico tradizionale, perché nel mio percorso di formazione è stata fondamentale la possibilità di frequentare ambienti culturalmente ‘vivaci’.  La mia fortuna è stata sia quella di poter studiare all’università di Bologna, sia quella di vincere una borsa di studio ad Oxford sotto la guida del prof. Truelove, che all’epoca era una delle massime autorità nel campo delle IBD. Questo grande professionista è stato per me un “maestro”, poiché mi ha insegnato i trucchi del mestiere ma anche come affrontare la vita e il paziente. 
Ho imparato l’importanza della terapia di mantenimento con la salazopirina e il lavoro congiunto tra medico e chirurgico, a quei tempi non così scontato.
Il prof. Truelove era un professionista capace di rendere semplici problemi complessi e inserire cose semplici in orizzonti complessi.
Come medico, io ho sempre lavorato sulla competenza, necessaria x affrontare i problemi e investigare in profondità; sulla ricerca, fondamentale per risolvere le situazione che sono sempre transitorie: quello che va bene oggi può non andare bene domani. Sono convinto che non si debba mai essere soddisfatti di fronte alle acquisizioni del momento ma pensare sempre che ce ne siano di migliori.
Infine, ho sempre lavorato seguendo il principio di libertà: lasciando ai miei pazienti, ai miei allievi e collaboratori un ampio margine di libertà e di confronto, necessario per portare avanti le proprie doti.

Oggi noi viviamo in un’epoca particolare, caratterizzata dal fatto che le terapie biologiche hanno occupato un grande spazio portando benefici ad alcuni pazienti, ma bloccando alcune capacità creative e di ragionamento che si sviluppavano quando non avevamo la disponibilità di questi farmaci.

Ritengo sia necessario giudicare la terapia biologica come un mezzo e non come un fine: non considerarla come un raggiungimento massimo delle possibilità terapeutiche.

In ultimo, secondo il mio modesto parere, le MICI troveranno una soluzione solo se inserite in un triangolo:
-Microbiota/Microbioma
-Sistema immune
-Influenza del sistema nervoso centrale che esercita in maniera bidirezionale sui primi due punti
All’interno di questo triangolo va ricercata la soluzione, perché soltanto investigando all’interno di queste dinamiche si possono trovare soluzioni nuove e orientare la ricerca.

Ringrazio profondamente tutti i collaboratori e i professionisti e i pazienti con cui ho avuto il piacere di lavorare in questi anni, senza di loro non avrei avuto la possibilità di arrivare dove sono ora."

Dalla comunità di pazienti, il nostro più grande ringraziamento per la passione e la dedizione con cui ha portato avanti il suo lavoro in questi anni.