AMICI ETS e scuole: costruiamo ponti per l'integrazione La salute è un bene prezioso e solo quando si rischia di perderla comprendiamo il suo valore. Chi riceve la diagnosi di MICI in adolescenza deve fare i conti anche con il contesto sociale, scolastico in cui vive. Ci si può sentire poco o per nulla compresi nei bisogni e nelle difficoltà legate all'accettazione e gestione della malattia di Crohn o colite ulcerosa.
Aiutare chi ci sta vicino, amici, compagni di classe, insegnanti a conoscere da vicino il vissuto degli studenti con Mici è un atto civico ed educativo di cui tutta la collettività dovrebbe farsi carico.
Tocca varie città italiane l'iniziativa voluta da AMICI e rivolta a studenti e professori delle secondarie di secondo grado. L'obiettivo? Prevenire l'esclusione sociale dei ragazzi affetti da MICI.
Si chiama IBD Bridge, Un ponte tra scuola e inclusione, il progetto sviluppato dall’Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali per sensibilizzare studenti e insegnanti sulle problematiche dovute alle MICI con l'obiettivo di contrastare fenomeni di esclusione di bambini e ragazzi affetti da queste patologie croniche. In ambito pediatrico, il Piano nazionale delle cronicità identifica infatti tra le maggiori criticità il problema dell’integrazione sociale e scolastica. In particolar modo, il Ministero ha segnalato una carenza di comunicazione e coordinamento tra il Sistema sanitario nazionale e le istituzioni scolastiche che comporta limitazioni al benessere psicofisico e il rischio di problemi psicologici nei bambini colpiti da MICI, come difficoltà relazionali e disturbi del comportamento alimentare. Le fasi acute della malattia, le assenze per le visite, la fatica legata al dolore che spesso condizionano e limitano la quotidianità sono alcuni degli aspetti per cui studenti e docenti vanno sensibilizzati in un percorso formativo che mette a confronto la scuola con AMICI.
Rinunciare alle gite oppure all'ora di educazione fisica perché le proprie forze sono limitate sono motivo di disagio per gli studenti che vorrebbero poter vivere la scuola come i coetanei. Rendere noti i bisogni dei ragazzi con MICI può favorire un migliore inserimento e limitare il senso di solitudine che può essere percepito da chi è colpito dalla malattia. Giuseppe Santoro, di AMICI Young dichiara: "Più di una volta mi sono ritrovato a parlare davanti a tantissimi ragazzi, ma quando lo fai per aiutare il prossimo la sensazione è completamente diversa. Questo IBD-Bridge è uno dei tanti progetti portati da AMICI, ma per varie motivazioni è diventato il mio preferito.
Incontri su incontri si sono accumulati, ma la mia testimonianza è sempre la stessa, eppure ogni volta incontro ragazzi che si credevano completamente soli e adesso invece vedono che non è poi così tanto brutto essere "diversi". Secondo me è riduttivo dire che l'obbiettivo è solo di "Prevenire l'esclusione sociale dei ragazzi affetti da MICI" perché non è solo questo, si estende alla vera e propria sensibilizzazione del diverso. Dopo l'incontro realizzato nella mia scuola, sono venuti a parlarmi non solo ragazzi affetti da MICI, ma anche ragazzi con tantissime patologie diverse. Avevano paura di aprirsi e, ispirati dal nostro incontro, adesso piano piano imparano ad accettarsi.
L'incontro è esteso anche ai docenti, che più di una volta ci hanno ringraziato per questa iniziativa di informazione e prevenzione.
Sono veramente felice di avere la possibilità di partecipare in maniera attiva a questo progetto, perché non c'è cosa più bella che aiutare qualcuno."
Nato dall'ascolto di alcune delle testimonianze dei bambini e dei ragazzi che hanno partecipato ai Summer Camp, IBD Bridge è un'occasione di confronto tra personale docente, studenti delle scuole secondarie di secondo grado, medici e psicologi. Nel corso di incontri programmati gli esperti parlano di MICI per diffondere consapevolezza tra professori e ragazzi favorendo così inclusione sociale, empatia e rispetto nei confronti di chi è più fragile. Molte sono le città coinvolte in questa iniziativa che attualmente ha già toccato le città di Milano e Catania. Alessia Amore, vicedirettore di AMICI e responsabile del progetto, afferma: “IBD BRIDGE offre la possibilità di un confronto costruttivo tra corpo docenti e specialisti nel campo delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali che permette di capire quali siano le reali esigenze di chi ne è affetto permettendo di trattare in maniera differente situazioni diverse nel rispetto di ogni persona, e di una progettualità aperta anche alla solidarietà tra i ragazzi per evitare fenomeni di bullismo, discriminazioni o altro”.