Al Sant'Orsola inaugurato il Centro di riferimento per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali "Massimo Campieri"

Ottocento metri quadrati1 milione e 400 mila euro di investimento finanziati interamente dalla Regione Emilia-Romagna per strutture, apparecchiature e arredi.

Inaugurato questa mattina a Bologna, al padiglione 5 del Policlinico Sant’Orsola, il Centro di riferimento regionale per la diagnosi e il trattamento medico-chirurgico delle Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, come colite ulcerosa e malattia di Crohn. Altamente specializzato, il ‘Mici’ riunisce in un’unica struttura ambulatori, attività cliniche, servizi e competenze che già adesso sono in grado di assistere 14mila pazienti, anche di grande complessità, provenienti da tutta Italia e non solo.

A svelarne il nuovo volto - al termine dei lavori che non si sono fermati neppure durante l’emergenza sanitaria - sono stati il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini; il presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria di Bologna e assessore comunale alla Sanità, Giuliano Barigazzi; il professor Massimo Campieri, a cui il Centro è dedicato; il direttore generale del Policlinico Sant’Orsola, Chiara Gibertoni; il direttore della Chirurgia del Tratto alimentare, nonché coordinatore del Mici, Gilberto Poggioli - anche in rappresentanza del Rettore dell’Università di Bologna, Francesco Ubertini - e il direttore della Struttura semplice dipartimentale per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, Paolo Gionchetti; la presidente dell’associazione nazionale per le malattie infiammatorie croniche dell’intestino AMici onlus, Enrica Previtali.

Spazi, attività, punti di forza

Multidisciplinarietà, centralità del paziente dal primo accesso al follow up, gestione dei casi complessi, ricerca e collaborazione con le associazioni degli assistiti i punti di forza del Centro voluto dalla Regione che - esattamente due anni fa, in agosto 2017 - con una delibera di Giunta ne individuò la collocazione all’interno dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria, proprio per la storia quarantennale che il Policlinico vanta nello studio e nella cura di tali patologie.

Qui, infatti, sono presenti tutte le specialità mediche e chirurgiche necessarie alla cura delle Mici e viene trattato il maggior numero di casi nell’intero Paese; con quasi 1.300 interventi negli ultimi cinque anni, il Sant’Orsola è anche il centro che opera chirurgicamente più pazienti per colite ulcerosa in Europa. 

6 nuovi ambulatori, una sala infusioni con 7 postazioni, lo spazio accettazione, 3 studi medici, il locale di lavoro per gli infermieri e gli ambienti per la ricerca riuniti in un unico luogo: si allargano gli spazi e aumenta il comfort. Il Centro può inoltre contare su un percorso specifico dedicato ai bambini: si avvale infatti di competenze specialistiche pediatriche e forti sinergie con i medici pediatri anche dell’Ausl Bologna, che consentono di seguire i piccoli pazienti, oltre che per la patologia, per gli aspetti nutrizionali e di crescita.

É dedicato al professor Massimo Campieri, che pioneristicamente a Bologna e in Italia - assieme al professor Gilberto Poggioli, il primo appena tornato da Oxford e il secondo da Cleveland - diedero vita nei fatti ad un centro integrato medico-chirurgico unico in Italia per lo studio e la terapia delle Mici. Un percorso che si rafforza e fa un ulteriore salto di qualità, rendendo il Policlinico Centro di riferimento regionale e, nella sostanza, nazionale: dei 14mila pazienti seguiti, infatti, già adesso oltre il 70% viene da fuori regione; anche per gli interventi chirurgici, dei 2.187 operati per malattia di Crohn, il 70% non risiede in Emilia-Romagna, percentuale che sale al 77% per le persone operate di colite ulcerosa.  

Le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali, caratterizzate da comorbilità, hanno un decorso spesso complesso e a volte iperacuto, e possono evolvere anche in patologie oncologiche; hanno a tutt’oggi una patogenesi sconosciuta o idiopatica, anche se talora si nota una frequenza familiare e genetica o risultano correlate a disordini immunitari. La loro manifestazione appare pertanto spesso a partenza intestinale, ma con manifestazioni collaterali che rendono le Mici delle vere e proprie sindromi, la cui diagnosi differenziale può spesso risultare difficile.

Fondamentale è la gestione dei pazienti all’interno di strutture altamente specializzate; motivo per cui la Regione ha deciso di individuare, al Sant’Orsola, il Centro di riferimento regionale capace di prendere in carico anche i casi di maggiore complessità diagnostica e terapeutica, grazie all’esperienza acquisita e al lavoro in equipe multidisciplinari. Altro obiettivo: garantire ai pazienti le medesime opportunità di cura e definire un percorso clinico-assistenziale omogeneo per tutti.  

‘...quello che viene fatto oggi non è la fine. - ha dichiarato il Prof. Massimo Campieri -  È una cosa molto importante, ma non è la fine. Perché noi siamo ancora molto deboli, ad esempio, nella conoscenza della natura di queste malattie ed io auguro ai più giovani, soprattutto ai più giovani che hanno più energia, più voglia di fare, che hanno nuove idee, di proseguire e di aumentare gli scambi con altre strutture che fu quello che rese forti noi, in tempi non sospetti.....Concludo ispirandomi a un grande Italiano, Dante Alighieri che scrive: fatti non foste per viver come bruti ma per seguir virtù te e conoscenza. Dante dice che in fondo il nostro lavoro dev’essere importante come lavoro di routine, ma dev’essere anche stimolato da sforzi intellettuali che guardino verso il futuro. E questo è il grande messaggio che desidero lasciare a tutti voi’ 

La comunità dei pazienti affetti da malattia di Crohn e Colite esprime gratitudine al prof. Campieri e a tutti i professionisti del centro integrato S. Orsola, in particolare al prof Poggioli, al prof Gionchetti e al prof Rizzello per aver saputo concepire il miglior approccio integrato, come la sfida più importante per garantire al malato nuove strategie di diagnosi, di assistenza e cura, oltre che di promozione della ricerca e attività clinica.

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