In merito alle numerose richieste di informazioni relative all’infezione da Coronavirus in Italia, in accordo con il Comitato Medico Scientifico dell’Associazione, ci preme di comunicare quanto segue:
I dati epidemiologici ad oggi disponibili riportano come l’infezione da Coronavirus COVID-19 decorra in maniera lieve in più dell’80% dei casi (4 casi su 5). La severità della malattia è correlata ad età, sesso e alcune patologie concomitanti (diabete, patologie cardiovascolari, patologie respiratorie preesistenti, neoplasie). Fra queste non sono citate le malattie infiammatorie croniche intestinali. La malattia appare molto rara nel bambino, e molto lieve nel ragazzo sotto i 20 anni.
Non è nota al momento l’associazione fra terapie immunosoppressive e decorso dell’infezione. In considerazione del lieve aumento di infezioni (virali e non) in pazienti in trattamento immunosoppressivo e con farmaci biologici consigliamo a tutti i pazienti che assumono questi farmaci, e che si trovano nelle aeree dove sono stati segnalati casi di Coronavirus o che sono venuti a contatto con casi sospetti, di evitare i luoghi affollati ed in caso non si riesca ad evitarlo di usare gli strumenti di protezione individuale (mascherina FFP2) e lavare frequentemente le mani e utilizzare gel disinfettanti. Non è noto se i pazienti in trattamento con farmaci biologici ed immunosoppressori che dovessero contrarre l'infezione da coronavirus, possano avere un decorso di malattia più severa.
Tuttavia è noto che con altri virus (EBV e CMV) il decorso di malattia in pazienti che assumono questi farmaci può essere più severo quindi è del tutto evidente che nel caso in cui un paziente dovesse essere contagiato dal coronavirus in forma lieve o che venga posto in quarantena, andrebbe considerata la sospensione della terapia immunosoppressiva o con farmaci biologici. Infine ci preme di comunicare come la sospensione della terapia immunosoppressiva o biologica potrebbe per la maggior parte dei pazienti determinare riacutizzazioni di malattia intestinale, ben più severe rispetto ad un potenziale rischio di infezione da Coronavirus.
In ogni caso, si consiglia di attenersi per tutte le norme comportamentali e di sanità pubblica alle indicazioni del Ministero della Salute e delle Autorità Regionali e Nazionali competenti.