L’OCSE mette al centro il gradimento e l’opinione dei pazienti

E’ una novità epocale quella che arriva dall’ultima conferenza dei Ministri della Sanità dei paesi membri dell’OCSE. Secondo i ministri riuniti a Parigi è necessario investire maggiormente in misure di valutazione del sistema sanitario basate sul gradimento dei pazienti.

Parametri come il dato di mortalità e gli altri indicatori clinici comunemente usati offrono soltanto una visione parziale dell’importanza dell’assistenza sanitaria. Si rivela infatti essere sempre più determinante la valutazione dell’impatto che le malattie e i trattamenti sanitari hanno sul benessere delle persone e sulla loro capacità di giocare un ruolo attivo nella società. E l’unico modo per farlo è chiedere ai pazienti stessi.
Le esperienze dei pazienti si candidano cosi a diventare un nuovo metro di valutazione e ricoprire un ruolo cruciale nelle cure. Le ricerche condotte sul gradimento e sull’esperienza dei pazienti permettono infatti di ottenere importanti risultati sul processo di cura piuttosto che sui suoi effetti, concentrandosi su problematiche come la comunicazione con i professionisti sanitari, l’informazione, il coinvolgimento nelle decisioni, il benessere fisico, il supporto emotivo.
L’OCSE pone così una sfida cruciale per i metodi di rilevazione e valutazione della qualità di cura e delle prestazioni sanitarie.
Sfida ulteriore è quella di misurare i risultati tra persone che convivono con malattie croniche o con morbi diversi. In questi casi l’intervento sanitario dovrebbe infatti concentrarsi sull’aiutare i pazienti a gestire la malattia, a prevenirne gli effetti e a raggiungere gli obiettivi personali. Non a caso, quando questi pazienti vengono interrogati mettono al primo posto la capacità di vivere al meglio nonostante la loro condizione, la riduzione del peso del trattamento e della dipendenza da esso, per riprendere un pieno controllo della propria vita.
Questo approccio è quello che AMICI Onlus sostiene ormai da anni, ultimamente attraverso la campagna We Care e, in particolare dal 2010, quando l’associazione ha preso parte all’indagine IMPACT, realizzata dalla Federazione EFCCA (European Federations of Crohn’s and Ulcerative Colitis Associations) rivolta proprio a ottenere una panoramica dell’impatto prodotto dalle MICI sulla vita dei pazienti. Questa indagine ha permesso di individuare anche risultati relativi alla percezione della qualità dell’assistenza sanitaria, l’accesso alla stessa e alle strutture di supporto nelle diverse nazioni e altri dati che consentono di aver un quadro più chiaro.