LEGGE DI BILANCIO 2022: DUE EMENDAMENTI PER I PAZIENTI CON MICI

Un Fondo di 5 milioni per 3 anni e un aggiornamento del Piano della Cronicità permetteranno un netto miglioramento della 

vita di 250mila persone,

 

Un fondo nazionale per le malattie infiammatorie croniche all'interno della legge di bilancio che stanzia 5 milioni di euro per tre anni fino al 2024, come annunciato durante il convegno di AMICI Onlus a Bologna dalla senatrice Alessandra Gallone, anche presidente dell'intergruppo parlamentare. Nato su iniziativa dell'associazione AMICI Onlus, Associazione nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino, “..l' Intergruppo Parlamentare a tutela delle Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino potrà agire sia con la prossima finanziaria, presentando emendamenti, che spingendo il Governo a fare un atto per favorire diagnosi, cura, assistenza e formazione rispetto a queste malattie", aveva dichiarato il sottosegretario Sileri il 31 marzo u.s. in Senato. 

Si vota in queste ore l'emendamento alla legge di bilancio per lo stanziamento che riguarda 250mila cittadini italiani con malattie infiammatorie croniche intestinali. Questi fondi saranno destinati alla ricerca scientifica ma anche alla formazione di personale sanitario e per rimborsare integratori e altre terapie non prescrivibili, investimenti in innovazione e digitalizzazione e per l' istituzione del Registro delle Malattie infiammatorie croniche intestinali discusso e approvato alla Camera  nella seduta n. 540 di mercoledì 14 luglio 2021 (Ordine del giorno n. 9/3132-AR/121 presentato dall’On.  Elena Carnevali)

Sono passaggi fondamentali che attendiamo si concretizzino durante questo fine settimana a cui si aggiunge un emendamento presentato dalla Sen. Paola Boldrini, vicepresidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato. La scelta di finanziare anche l’attuazione e l’aggiornamento del Piano Nazionale della Cronicità in coerenza con gli obiettivi di potenziamento e ammodernamento dell’assistenza socio-sanitaria territoriale previsti dal Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, per l’aggiornamento. "L’attuazione e il monitoraggio del Piano Nazionale della Cronicità nelle Regioni, adeguandolo alle novità intercorse in termini di politiche del personale e modelli organizzativi, è sicuramente vincente per i cittadini e per l’equità del sistema" ha dichiarato Tonino Aceti presidente di Salutequità. 

Le difficoltà di implementazione del PNC nelle Regioni a distanza di 5 anni dipendono anche, come evidenziato dal Rapporto presentato da Salutequità,  dalla mancanza di risorse specifiche e ora se il cammino dell’emendamento proseguirà nella legge come ci auguriamo, tutto questo potrebbe essere risolto.