I minorenni con patologia cronica hanno diritto ad un aiuto economico?
In linea di massima sì.
Tale riconoscimento economico avviene a seguito di domanda di invalidità civile.
Per i minori non è prevista una percentuale di invalidità civile, ma solo un riconoscimento che può essere indennità di frequenza oppure, nei casi più complessi, indennità di accompagnamento.
La scadenza della revisione dell’invalidità civile non è predefinita, ma stabilita dalla commissione medica che effettua la visita e la valutazione.
Pur trattandosi spesso di patologie croniche, per le quali sarebbe auspicabile l'eliminazione delle revisioni, purtroppo queste valutazioni sono determinate da tabelle ministeriali datate, che non comprendono ancora le problematiche che trattiamo come associazione AMICI.
I minorenni con patologia cronica hanno diritto ad una esenzione dal ticket sanitario? Quali sono le procedure per richiederlo?
Le esenzioni dal pagamento del ticket sanitario sono di competenza delle Regioni; di conseguenza non esiste una uniformità sul territorio nazionale.
In linea di massima comunque le patologie riconosciute dalla commissione ed inserite nel verbale di invalidità civile danno diritto ad un’esenzione per patologia.
Altre forme di esenzione invece sono gestire su valutazioni reddituali che si possono sviluppare tramite presentazione del modello ISE o tramite autocertificazioni.
In ogni caso, i distretti sanitari di riferimento sono preposti per la presentazione delle domande, oltre che per dare tutte le informazioni del caso.
Entrambi i genitori hanno diritto ad assentarsi dal lavoro per assistere il figlio ai sensi della legge 104/92 (art. 3, comma 3)?
No.
I diritti che scaturiscono da questo riconoscimento non possono essere beneficiati da entrambi i genitori cumulativamente, ma solo alternativamente.
In pratica i benefici della legge non possono essere sfruttati da entrambi i genitori insieme, ma solo uno alla volta. Ovviamente, in base alle esigenze di famiglia, è possibile modificare senza problemi il beneficiario tramite istanza da presentare all’INPS di riferimento.
Purtroppo, anche nei casi per i quali ci siano degli esami clinici che richiedano la presenza di entrambi i genitori, la legge non fa eccezioni, ma bisogna ricorrere agli strumenti previsti dai singoli contratti di lavoro.
Con quali modalità si presenta la domanda per il riconoscimento di invalidità civile ed handicap?
La domanda va presentata in via telematica all'INPS in autonomia (tramite PIN da richiedere all'istituto) oppure tramite Patronato.
La domanda si può inoltrare solo dopo la trasmissione telematica all'INPS di un certificato medico di presentazione, che in genere avviene tramite il medico di famiglia.
La competenza della visita è gestita in alcune Regioni dall'INPS, in altre dalle ASL.
In caso di esito negativo è possibile inoltrare azione giudiziaria entro 6 mesi dal ricevimento del verbale.
E' un servizio gratuito?
La presentazione della domanda è un servizio assolutamente gratuito.
Il certificato invece potrebbe essere a pagamento, a discrezione del medico certificatore che ha facoltà di richiedere l'importo della tariffa prevista e regolamentata dall'ordine di categoria.
Quando fare richiesta e quali sono gli indicatori che possono aiutare affinché la domanda possa essere accolta?
La richiesta va fatta sempre e solo dopo la diagnosi definitiva.
Non esistono comunque degli indicatori predefiniti, in quanto non è possibile equiparare le varie situazioni.
Quali documenti portare alla visita medico-legale?
L'ideale è sempre quello di consegnare alla commissione una documentazione equilibrata da un punto di vista quantitativo.
Spesso esagerare con la documentazione esibita genera effetti negativi.
In ogni caso è fondamentale presentare la diagnosi definitiva e gli esiti degli ultimi controlli.
Una relazione del medico gastroenterologo è molto importante per chiarire eventuali dubbi ad una commissione che non sempre è preparata a trattare tutte le patologie denunciate.
Tranne che per la diagnosi, infatti, le commissioni mediche vogliono documentazioni attuali e non particolarmente datate.
In genere si consiglia di esibire documentazioni che rientrino nei 6/12 mesi precedenti.
Che tipo di domande sono lecite da parte della commissione e come rispondere se chiedono ai genitori di allontanarsi per parlare con il minore?
La commissione non effettua domande particolari ai minori, se non qualcosa di inerente alle cure o le terapie; ma spesso hanno il solo scopo di mettere a proprio agio il paziente.
Diverso è il quadro se la visita verte anche su patologie psicologiche denunciate in sede di certificato medico.
In questo caso la commissione è tenuta ad effettuare domande al fine di valutare il tutto in maniera corretta.
I genitori dei minorenni comunque non possono e non devono mai allontanarsi ma sono, al contrario, obbligati ad essere presenti a tutte le fasi della visita medico-legale.
Si possono presentare opuscoli dell'associazione AMICI onlus?
E' corretto inserire qualche documento dell'associazione tra la documentazione medica che si va ad esibire in sede di visita medico-legale.
In caso di supporto psicologico è opportuno presentare anche una relazione redatta dallo psicologo?
Più che opportuno possiamo dire che è fondamentale, addirittura obbligatorio.
Senza la relazione la problematica di natura psicologica non verrebbe valutata.
Si può fare ricorso in caso di mancato riconoscimento della gravità? Con quali modalità e con quali costi?
Ci sono 6 mesi di tempo per inoltrare azione giudiziaria contro eventuali respinte alle richieste di riconoscimento invalidità civile ed handicap in situazione di gravità.
I tempi di trattazione di questo tipo di ricorso giudiziario sono abbastanza variabili, in base ai carichi di lavoro dei vari tribunali.
In ogni caso sono tempi diventati abbastanza accettabili, soprattutto se paragonati a quelli necessari solo fino a qualche anno fa.
Per quanto riguarda i costi, questi possono variare molto in base alle varie situazioni.
Consiglio di evitare il libero mercato dei medici e degli avvocati, perché in quel caso le parcelle potrebbero essere molto alte, ma sollecito ad usufruire dei servizi dei patronati.
In questo caso avrete a che fare con il medico-legale e con un avvocato del patronato che, per legge, devono calmierare le tariffe.
Per quanto riguarda le spese dell'avvocato, al momento queste non possono superare la somma di € 200.
Per quanto riguarda l'intervento del medico-legale, invece, non ci sono limiti prefissati.
Consiglio però di scegliere coloro che richiedono un pagamento anticipato solo per una parte dell'onorario, richiedendo invece il saldo solo se il riconoscimento della prestazione sarà accordato.
Quali sono i diritti in caso di riconoscimento della legge 104/92 art. 3, comma 1 o comma 3?
I benefici del riconoscimento del comma 1 sono essenzialmente di natura scolastica, in quanto danno diritto, all'occorrenza, alla concessione del sostegno secondo i tempi e le problematiche del caso.
Il comma 3 invece determina la concessione di benefici lavorativi, con la possibilità di poter usufruire di permessi o congedi per parenti o affini che si occupano della persona riconosciuta con handicap in situazione di gravità.
In entrambi i casi sono previste anche agevolazioni di natura fiscale che però stanno subendo forti ridimensionamenti negli ultimi anni.
L'indennità di frequenza viene percepita anche dopo il compimento del diciottesimo anno se ancora studenti?
No, l'indennità di frequenza cessa con il compimento dei 18 anni di età.
Negli anni scorsi si era consolidata una interpretazione della norma in base alla quale era valido il concetto che tale indennità avesse effetti anche dopo il compimento della maggiore età e fino alla fine del percorso scolastico.
Tale interpretazione è stata però rivista ed è stato assodato il concetto in base al quale l'indennità si esaurisce con il compimento dei 18 anni.
Differenza tra le varie indennità economiche (frequenza, di cura, accompagnamento).
Per i minori l'indennità di cura non esiste.
L'indennità di frequenza prevede un pagamento di circa € 290 mensili per i 9 mesi invernali che coincidono con il periodo scolastico.
Per i 3 mesi estivi, invece, il pagamento è prorogato a patto che si dimostri la frequenza di attività terapeutico-riabilitativa presso centri sanitari pubblici o convenzionati.
L'indennità di accompagnamento prevede un pagamento mensile di circa € 520, per tutto l'anno, senza interruzioni di nessuna natura.
Per i minorenni le indennità non sono cumulabili fra loro.
Con il riconoscimento della legge 104/92 art. 3 comma 3 si può usufruire di agevolazioni fiscali?
Il riconoscimento della legge 104/92 in situazione di gravità prevede la possibilità di usufruire dell'Iva agevolata per l'acquisto di una serie di prodotti, compatibilmente con la patologia riconosciuta.
Inoltre tale riconoscimento prevede la possibilità di usufruire delle detrazioni fiscali maggiori per familiare disabile a carico.
Analogo discorso è possibile farlo anche per quanto riguarda il settore degli assegni familiari, che vengono concessi con importo maggiorato.
Se viene accordata la legge 104/92 ma la revisione scade dopo il compimento dei 18 anni, si aspetterà la scadenza o si richiede la revisione prima del compimento della maggiore età?
La legge 104/92 non ha scadenza con il compimento dei 18 anni.
Di conseguenza bisogna aspettare solo la scadenza naturale della revisione sanitaria, a prescindere dall'età.
Con la legge 104/92 spettano 2 anni di congedo parentale. Se la revisione è in un arco temporale più ristretto, si può usufruire ugualmente dell'intero periodo?
No, il limite dei 2 anni di congedo si intende comunque circoscritto al periodo nel quale è attivo il riconoscimento dell'handicap in situazione di gravità.
Le tasse scolastiche sono dovute anche nel caso di riconoscimento della legge 104/92?
Le tasse scolastiche non sono obbligatorie fino al compimento dei 16 anni di età (limite anagrafico della scuola dell'obbligo).
Dopo il compimento dei 16 anni di età le tasse scolastiche diventano obbligatorie ma, con il riconoscimento almeno dello stato di handicap, esse non sono più dovute.
Nelle scuole paritarie la retta è considerata una tassa scolastica?
Si, se sono scuole integrate con il Comune, la Provincia o altro Ente Pubblico.
Se invece si tratta di scuole private assolute, la retta è altra cosa e l'esenzione dal pagamento (cosa rara) oppure riduzione della stessa sono a totale discrezione della struttura.
Legge 68/99 (collocamento mirato)
La legge 68/99, anche conosciuta come collocamento mirato, è uno strumento abbastanza utile per entrare nel mondo del lavoro.
Con un riconoscimento minimo del 46% di invalidità civile è infatti possibile iscriversi alle liste di collocamento speciali ed accedere ad eventuali percorsi lavorativi agevolati, con limitazioni di mansioni od incarichi incompatibili con le patologie riconosciute.
La ditta che assume, spesso obbligata per legge per una corretta ripartizione delle assunzioni stesse, gode di benefici contributivi importanti.
La legge 68/99 comunque è uno strumento che si era presentato come innovativo e vincente per agevolare l'ingresso nel mondo del lavoro degli invalidi civili.
Nella realtà, per tanti motivi, questa legge si è rivelata in qualche caso inadeguata ed ancora troppo poco attenta alla tutela della categorie più deboli.
Da qualche tempo aspettiamo con impazienza una revisione della legge; ma ad oggi non sembra che siano stati fatti passi in avanti importanti in tal senso.
Legge 104/92 ed università
Gli studenti universitari titolari di legge 104/92 possono aver diritto ad agevolazioni economiche con scontistiche sulle tasse universitarie.
Possono, inoltre, avere il diritto ad usufruire di particolari servizi messi eventualmente a disposizione dall'ateneo.
Tutti questi benefici non sono però codificati, ma gestiti in totale autonomia dai singoli atenei i quali, sempre più spesso, hanno ancorato alcune concessioni a particolari situazioni reddituali delle famiglie, valutabili tramite i modello ISE.
I sanitari genitori di minorenni con Mici hanno diritti o tutele particolari, in special modo se vengono spostati in reparti Covid-19?
No, le leggi emergenziali emanate a seguito dell'emergenza sanitaria in corso non hanno previsto alcuna agevolazione in tal senso.
Gli accompagnatori di pazienti ricoverati titolari di legge 104/92 hanno diritto al buono pasto?
In linea di massima gli accompagnatori di pazienti ricoverati titolari di legge 104/92 non hanno diritto ai buoni pasto.
La sola possibilità è che la struttura dichiari che la il degente necessità dell'assistenza di un familiare anche durante il periodo del ricovero.
Tale possibilità è però molto poco probabile perché le strutture molto raramente dichiarano una simile necessità.