Le malattie infiammatorie croniche dell'intestino (MICI) comprendono la malattia di Crohn e la colite ulcerosa e sono caratterizzate da una infiammazione cronica dell'intestino che può causare sintomi quali diarrea, dolore addominale, sanguinamento rettale e perdita di peso. La causa precisa di queste malattie non è ancora completamente compresa. Si ritiene che un'interazione tra fattori genetici, ambientali e immunologici possa innescare la risposta infiammatoria che determina la progressione della malattia.
Le ricerche di neuroscienze stanno indagando la reciproca comunicazione fra cervello ed intestino nel contesto delle MICI. Infatti, le funzioni intestinali, compresa la risposta infiammatoria, sono influenzate dalla complessa interazione fra sistema nervoso centrale e sistema nervoso enterico (ENS, spesso chiamato il “secondo cervello”) da un lato e, dall’altro, il sistema immunitario e il microbiota intestinale.
La neuroscienze possono aiutare a comprendere meglio l'interazione tra questi diversi sistemi nel corpo che contribuiscono alla progressione delle MICI. Ad esempio, si ritiene che il sistema nervoso enterico svolga un ruolo importante nel controllo delle funzioni intestinali come la motilità e la secrezione di muco e che sia in grado di interagire con il sistema immunitario dell'intestino e con il microbiota intestinale. In particolare, alcuni studi hanno suggerito che la stimolazione elettrica dei nervi dell'intestino possa aiutare a ridurre l'infiammazione in caso di MICI.
Le ricerche di neuroscienze possono aiutare lo sviluppo di terapie innovative per le MICI, mirate a modulare l'attività dell'ENS, migliorare la comunicazione tra il sistema nervoso e il sistema immunitario e regolare il microbiota intestinale.
Ne abbiamo parlato con il Prof. Alessandro Agostini, Professore associato di psicologia clinica presso il Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’Università di Bologna che ci ha spiegato le nuove prospettive per lo studio del disagio psicologico e dei sintomi delle MICI.